Archivio Eventi 2020
 

Riflessi di Quarantena

Il lockdown ha rappresentato un blocco totale, ma non c'è stato blocco per i pensieri, né per le brutte malattie, né per il tempo.
A Giugno 2020 abbiamo raccolto i nostri momenti, i nostri vissuti, quello che sentiamo oggi dopo tutto ciò che abbiamo vissuto.

Abbiamo ricevuto e pubblicato diversi racconti firmati o in anonimo e abbiamo preparato una raccolta da custodire nella sede della nostra Associazione.

Vi proponiamo alcuni dei pensieri ricevuti...


Pensieri di Quarantena

di Mirella Donato

Riacquistare il senso del tempo, quando tutto improvvisamente si ferma…

T E M P O

Secondo signore del mondo e padre di Zeus, figlio di Cielo e Gaia, la Terra, vorace divoratore dei suoi figli , i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni. 

L’essere dal doppio volto: giovane da un lato, barbuto e rugoso dall’altro.

Dal greco "temneim" che significa dividere, separare… separare ogni momento della giornata. 

Sicuramente! Ma separa le persone e dalle persone, allontana i ricordi, le incomprensioni, l’essere di un tempo. 

Spesso seppellisce gli affetti e lascia che l’intensità delle emozioni sfumi.

A volte si apre ottimista, voltando le spalle a ciò che è stato, altre si rivolge accigliato al nostro stesso essere.

A volte sfugge, altre vola, altre si ferma…a volte resta appeso…o sospeso…

Un tempo sospeso…ne sento parlare spesso così…

Per anni mi sono ripetuta “è tardi ormai…è tardi…”

Era tardi per riprendere un corso di studi lasciato incompleto. Era tardi per ri-provare a mettere al mondo un altro figlio. Era tardi per riprendere in mano le mie passioni, per spolverare l’entusiasmo che da sempre mi contraddistingue e che improvvisamente sembrava fuori luogo.

La fatica dei giorni uggiosi, pieni di tanta roba, ma poveri, poveri di se stessi.

Riflessi di quarantena - Il Tempo

Pensieri di Quarantena

Estratto dal Diario di Lucia

“All’inizio della reclusione, pensavo che gli uomini ne sarebbero usciti migliorati, ma ora penso che usciremo così come siamo, né migliorati né peggiorati, ma solo un po’ migliori o peggiori e i divari si amplieranno tra chi sfrutta quest’epoca per autorizzare i suoi comportamenti finalizzati ai suoi intrallazzi personali e chi ri-penserà i suoi comportamenti con lo sguardo rivolto alla ricaduta che essi avranno sulle comunità che vivono attorno.

Il male dell’IO tornerà ad aggredire l’uomo che si sente padrone della terra. Resistere significa opporsi e liberarsi di questa presunzione, ritrovarsi ospiti della terra, in relazione di reciproco rispetto e attenzione. Una crisi serve solo se l’uomo impara a comprendere la responsabilità che ha avuto nel crearla e generarla, se avverte il peso della sua colpevolezza e se ne fa carico. E di conseguenza sceglie, come è implicito nell’etimologia stessa della parola “crisi”.”

Riflessi di quarantena - Il Tempo

Pensieri di Quarantena

Francesco Carluccio ci racconta i suoi stati d'animo, pensando a come abbiamo dovuto reinterpretare le relazioni e come non ha ceduto spazio alla distanza, perché nonostante tutto, si può essere vicini con gli occhi e con il cuore.

"Corri, corri, corri.... Poi ad un tratto "STOP". Non lo hai deciso tu, tu non lo faresti mai. Mai giornate intere dentro casa, mai saresti stato lontano dalle persone (e infatti mi viene male) e sopratutto mai avuto paura di esse. Niente più pacche sulle spalle, niente più bisbiglii nelle orecchie, niente contatti, nulla di nulla. Quasi non ci credi, lo vivi quasi disincantatamente. 1,2,3 giorni.. Poi cominci a comprendere... Lo capisci da quelle maledette sirene che ogni 3 minuti rimbombano nelle tue orecchie, pensi che tra un po' finirà. Il tuo quotidiano è stravolto, le ansie e le paure aumentano col passare dei giorni, con l aumentare di quelle sirene, con le tante telefonate "la TV nomina sempre Bergamo, come va?".... Si, cominci ad aver paura ed anche tanta, ma non sai per cosa.. Salute, lavoro, progetti andati in fumo, familiari lontani.  

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Pensieri di Quarantena

di Carmine  Cantisani

"Bunker, Day 11

Marzo che sembra aprile.
Una strana calma, dolce...come il caldo che quasi ci rigenera, nonostante tutto.
È allora diventa impossibile non uscire, almeno fuori al balcone.
Per un attimo abbiamo staccato la spina dalla TV, dai TG, da queste notizie assurde.
Mentre il sole ci accarezza, ignaro di tutto ciò che succede, fregandosene delle nostre ansie...di fronte a me, quattro case più in là, un bambino di otto/nove anni è davanti la porta di casa. Si chiama Daniele, è un bambino allegro, forse un pó schivo, ha perso il padre qualche anno fa.
Mentre i nostri discorsi vagano nel nulla, liberi e futili, il mio sguardo si sofferma su quel bimbo.
La sua è una posizione strana per giocare: è di fronte la porta del garage della casa dei nonni, al piano terra.
Si dimena, salta, poi parla, quasi urla.
Per un attimo non capisco, poi mi è tutto più chiaro.
Dall'altra parte della porta c'è la madre, in quarantena volontaria perché tornata dalla Lombardia qualche giorno fa.

Riflessi di quarantena - Il Tempo

Pensieri di Quarantena

di Maria Grazia Manfredelli

“Eccoli qui i miei #riflessidiquarantena ... bolognese

Con un bimbo di 5 anni e un piccolo in pancia, la nostra quarantena é stata sicuramente priva di noia. Nonostante abitiamo in condominio in cittá.

Se all’inizio ci sono mancati tutti i nostri appuntamenti, le cene, le riunioni di lavoro in presenza invece che su Zoom, dopo qualche settimana è stato naturale riscoprire nuovi ritmi e nuovi equilibri.

Abbiamo suddiviso la giornata in modo da avere ognuno i suoi spazi (lavorativi e non) e stabilito nuove routine sebbene decomprimere i cattivi pensieri incrociandosi nel corridoio della zona notte o in bagno spesso non era sufficiente.

Eppure abbiamo goduto moltissimo del tempo insieme, tutti e tre (e mezzo).

Abbiamo passato lunghi momenti ad ascoltare i calcetti che il più piccolo ci donava, a dedicarci al giardino (la nostra salvezza), a sistemare le piante sui balconi, ad impastare la pizza nonostante il lievito fosse introvabile.

Abbiamo dipinto, disegnato, animato teatrini e marionette.

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